Il consorte si era regalato lo scanner un paio di
anni fa, quando ancora era in piena attività lavorativa, con lo scopo, aveva
allora asserito, di sistemare vecchie foto e le centinaia e centinaia di
diapositive che occupavano (e occupano) diversi spazi di casa nostra. Così, per
un certo tempo, lo strumento aveva stazionato nei pressi del computer e
‘brandelli’ della nostra vita passata erano riemersi da un oblio quasi
polveroso. E non solo, ma anche vecchi scatti dei rispettivi ‘antenati’, il
matrimonio dei miei genitori, i nonni, alcune anziane zie, che di volta in volta
si materializzavano sullo schermo del computer.
Poi, come spesso accade, il ‘giocattolo’ cominciò a perdere d’interesse e dopo qualche settimana venne riposto nella sua scatola, da cui fu tolto solo in rare occasioni.
-E lo scanner? E’ diventato un elemento di arredamento?-
-Tranquilla, prima o poi el tiro fòra…-
E così è stato. Ci è voluto un post-natalizio incontro conviviale con il fratello minore, moglie e figli, per farlo riemergere dalla sua custodia e rimetterlo in movimento per ‘ripescare’ le diapositive di una lontana vacanza ad Ostuni, da regalare ai parenti. Da quel giorno c’è stato un tourbillon nostalgico di noi, giovani genitori, di figli bambini, al parco, al mare, in viaggio, di momenti che credevamo di aver dimenticato e che ora guardiamo con tenerezza, un po’ di rimpianto e quello stupore che nasce sempre di fronte al correre del tempo.
Com’è possibile che siano passati tutti questi anni? Sembrava ieri ed invece…
Ed eccoci in due lontani scatti: il primo, del 1990, a famiglia riunita in visita al castello di Oria (Brindisi) e il secondo, ancora più lontano nel tempo, del 1985, con la sottoscritta, allora trentacinquenne, al belvedere del ghiacciaio del Grossglockner. Da notare l’abbigliamento. No, non era la dotazione alta-montagna Montura del tempo, ma ero proprio vestita… da mare, con tanto di zoccoli dr.Scholls. Eravamo giunti fin là in macchina, risalendo (e riscendendo) decine di arditi tornanti, in una veloce deviazione sulla via per Vienna, dove avremmo trascorso alcuni giorni di vacanza a due, alloggiando in un grande campeggio periferico e dormendo in una air-camping prestataci da amici.
Certo, se vedessero oggi, gli amici della Sat, la foto in questione, chissà cosa penserebbero. Sempre che fossero in grado di riconoscermi, of course
Poi, come spesso accade, il ‘giocattolo’ cominciò a perdere d’interesse e dopo qualche settimana venne riposto nella sua scatola, da cui fu tolto solo in rare occasioni.
-E lo scanner? E’ diventato un elemento di arredamento?-
-Tranquilla, prima o poi el tiro fòra…-
E così è stato. Ci è voluto un post-natalizio incontro conviviale con il fratello minore, moglie e figli, per farlo riemergere dalla sua custodia e rimetterlo in movimento per ‘ripescare’ le diapositive di una lontana vacanza ad Ostuni, da regalare ai parenti. Da quel giorno c’è stato un tourbillon nostalgico di noi, giovani genitori, di figli bambini, al parco, al mare, in viaggio, di momenti che credevamo di aver dimenticato e che ora guardiamo con tenerezza, un po’ di rimpianto e quello stupore che nasce sempre di fronte al correre del tempo.
Com’è possibile che siano passati tutti questi anni? Sembrava ieri ed invece…
Ed eccoci in due lontani scatti: il primo, del 1990, a famiglia riunita in visita al castello di Oria (Brindisi) e il secondo, ancora più lontano nel tempo, del 1985, con la sottoscritta, allora trentacinquenne, al belvedere del ghiacciaio del Grossglockner. Da notare l’abbigliamento. No, non era la dotazione alta-montagna Montura del tempo, ma ero proprio vestita… da mare, con tanto di zoccoli dr.Scholls. Eravamo giunti fin là in macchina, risalendo (e riscendendo) decine di arditi tornanti, in una veloce deviazione sulla via per Vienna, dove avremmo trascorso alcuni giorni di vacanza a due, alloggiando in un grande campeggio periferico e dormendo in una air-camping prestataci da amici.
Certo, se vedessero oggi, gli amici della Sat, la foto in questione, chissà cosa penserebbero. Sempre che fossero in grado di riconoscermi, of course

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