Ieri mattina, verso le 10.30. ’Presa’ dall’amletico dilemma di come e dove trascorrere la giornata del mio compleanno, scartata l’ipotesi di una trasferta a Bolzano per un romantico e sudtirolese desinare in qualche locale del centro storico (andiamo in treno, così non c’è il problema del parcheggio, ma non facciamo a tempo per quello delle 10 e dove sono i miei documenti? il mio bancomat? e i soldi che avevo messo ieri sera sul tavolo, quando son tornato dalla montagna? li hai spostati tu? IOOO? Io non ho visto nulla, i soldi e il bancomat saranno dove li hai messi TU, che sei sempre ordinato, a tuo dire… Ah, eccoli, erano nelle tasche degli altri pantaloni… Già, te pareva..), decisa infine un’uscita in terra trentina, l’altopiano di Pinè, tanto per essere (quasi) monotoni, mi resta il tempo di un salto in centro.
Due sono, infatti, le mete che mi attendono: la libreria Artigianelli, dove cambiare la guida Lonely Planet della Namibia, regalo della mia cara sister, perché già in possesso di una identica, quindi, la Biblioteca Comunale dove restituire i tre libri che avevo in prestito.
Ed è qui che ci troviamo appunto attorno alle 10.30. C’è poca gente nella grande sala Manzoni ed io consegno i volumi all’addetto, poi, mentre il consorte si avvicina al banco delle novità, sfogliando questo o quel libro, mi dirigo a passi decisi verso gli scaffali della narrativa, alla lettera L.
Intendo infatti cercare un altro romanzo della scrittrice inglese Penelope Lively, di cui quest’estate ho letto diversi romanzi che ho trovato avvincenti, ben scritti, mai banali.
Eccomi alla ‘meta’. ahimè il ripiano più basso della scaffalatura, che mi costringe ad una scomoda postura per trovare un eventuale volume e sì, lo so che dovrei inforcare gli occhiali da vista, ma non ho voglia di frugare nella borsa alla ricerca dell’apposito astuccio che sembra dispettosamente nascondersi tra tutti gli orpelli che mi porto dietro, così, strizzando gli occhi, mi sforzo di leggere il dorso dei libri.
Ecco, LIVE5, Un posto perfetto, no, già letto, e questo? LIVE7, Incontro in Egitto… No, questo è ‘nuovo’. Lo guardo, una copertina sui toni del seppia, lo apro e ‘cerco’ di leggere il risvolto della stessa, ma è un’impresa pressoché vana, per cui lascio perdere e ritorno dal bibliotecario, con libro e tessera.
-Te hai trovà qualcoss?- domanda il marito.
Sì, certo, un nuovo romanzo…
Due sono, infatti, le mete che mi attendono: la libreria Artigianelli, dove cambiare la guida Lonely Planet della Namibia, regalo della mia cara sister, perché già in possesso di una identica, quindi, la Biblioteca Comunale dove restituire i tre libri che avevo in prestito.
Ed è qui che ci troviamo appunto attorno alle 10.30. C’è poca gente nella grande sala Manzoni ed io consegno i volumi all’addetto, poi, mentre il consorte si avvicina al banco delle novità, sfogliando questo o quel libro, mi dirigo a passi decisi verso gli scaffali della narrativa, alla lettera L.
Intendo infatti cercare un altro romanzo della scrittrice inglese Penelope Lively, di cui quest’estate ho letto diversi romanzi che ho trovato avvincenti, ben scritti, mai banali.
Eccomi alla ‘meta’. ahimè il ripiano più basso della scaffalatura, che mi costringe ad una scomoda postura per trovare un eventuale volume e sì, lo so che dovrei inforcare gli occhiali da vista, ma non ho voglia di frugare nella borsa alla ricerca dell’apposito astuccio che sembra dispettosamente nascondersi tra tutti gli orpelli che mi porto dietro, così, strizzando gli occhi, mi sforzo di leggere il dorso dei libri.
Ecco, LIVE5, Un posto perfetto, no, già letto, e questo? LIVE7, Incontro in Egitto… No, questo è ‘nuovo’. Lo guardo, una copertina sui toni del seppia, lo apro e ‘cerco’ di leggere il risvolto della stessa, ma è un’impresa pressoché vana, per cui lascio perdere e ritorno dal bibliotecario, con libro e tessera.
-Te hai trovà qualcoss?- domanda il marito.
Sì, certo, un nuovo romanzo…
Sarà solo nel tardo pomeriggio che, rientrata a casa dal pranzo pinetano e accomodatami in poltrona con il volume tra le mani, occhiali rigorosamente sulla punta del naso, scopro con un senso di sconcerto misto a scoramento, che Incontro in Egitto altro non è che il libro che ho appena restituito stamattina…Solo un’altra edizione, di un’altra casa editrice, con copertina a vivaci colori…
-Anca te sei atenta a quel che te lezi…- sarà l’ ironico commento dell’amato bene.
Già, me lo chiedo anch’io. L’avessi letto mesi fa, ma saranno stati venti giorni e aver già dimenticato il titolo… Sarà l’età?
-Anca te sei atenta a quel che te lezi…- sarà l’ ironico commento dell’amato bene.
Già, me lo chiedo anch’io. L’avessi letto mesi fa, ma saranno stati venti giorni e aver già dimenticato il titolo… Sarà l’età?
Nessun commento:
Posta un commento