mercoledì 4 settembre 2013

Settembre

Settembre, si ricomincia e ci si prepara. A passi lenti, con calma, grazie anche a queste giornate splendide splendenti, con sole smagliante e temperature ancora assai calde (gli unici tre giorni di tempo bruttarello ce li siamo ‘beccati’ noi nella vacanzina montana.. ).
Così ieri mattina ho ripreso la cartelletta con quaderni e materiale per la lezione di inglese e mi sono nuovamente inerpicata lungo strade collinari verso la casa della teacher, dove ho ritrovato la compagna di ‘banco’, Cristina, con cui da circa un anno condivido le fatiche ‘conversative’ nell’idioma di Shakespeare. Quasi un’ora e mezzo di intensi scambi su vacanze, viaggi, progetti per il futuro, prima di ridiscendere ‘down town’ e passare di corsa dal fruttivendolo per un minimo di approvvigionamento di frutta e verdura.
Nel pomeriggio, invece, le consuete quattro ore dietro la cassa di Mandacarù, in una giornata un po’ fiacca e con il tempo che passava con esasperante lentezza. Succede, di tanto in tanto e, se non c’è un granché da fare, il rischio di annoiarsi è grande; figurarsi quando il momento clou consiste nel ‘salvataggio’ del coperchio di una teiera in ceramica che una bambina di due anni o poco più afferra con decisione, sfuggendo al controllo (scarso) della mamma intenta a telefonare. E guardarli, i figli, quando si entra in un negozio con oggetti fragili in vista e alla portata anche di ‘manine’? Se ripenso a quando erano piccoli i miei, mi pare di essere stata assai più attenta e vigile… (E per fortuna, poi, un biondissimo e vivace Tommaso si limita a giocherellare con degli oggettini in metallo, mentre la mamma sceglie e acquista una sciarpina e un braccialetto da regalare…)
Quando, finalmente, sono state le 19, mi sono incontrata con le colleghe, ancora in servizio, Gisa e Carla per una serata tra amiche, programmata fin dallo scorso giugno e poi rimandata per improrogabili impegni di colei che avrebbe dovuto essere la quarta del gruppo, Elvira. Ne aveva uno il 20 agosto, per cui l’appuntamento era stato rinviato. ‘Ci vediamo il 3 settembre. Tieniti libera’- le avevo scritto via sms.
Ma l’altro giorno ne era sorto un altro, improrogabile anch’esso. E allora ci siamo trovate anche senza di lei, per una pizza in un locale all’aperto in una strada tranquilla, in una serata tiepida, concludendo con un caffè nei pressi di piazza Duomo. Ed è stato un bel ritrovarsi, con discorsi a tutto campo, le loro attività appena ricominciate, qualche accenno a figli e famiglia, i ricordi comuni, i progetti per il futuro e, last but not least, l’incontro casuale con diversi ex alunni, anch’essi in ‘libera uscita’ nella bella serata tardo-estiva.
Ci risentiamo dopo la metà di ottobre, abbiamo concluso al momento di salutarci, al ritorno del mio viaggio…
Già, perché il 21 di questo mese, con il consorte e gli amici Silvana, Ugo e Renato, partirò alla volta della Namibia, per una vacanza di quindici giorni (viaggi compresi). Sarà un lungo trasferimento aereo, da Milano-Linate a Londra, poi Johannesburg e infine Windhoek, la capitale namibiana. E sarà anche questo, come i precedenti in Patagonia e Stati Uniti, un viaggio ‘intenso’, con lunghi trasferimenti all’interno del paese e tanti, interessanti ‘aspetti’ da scoprire.
Per intanto ci stiamo preparando (oddio, non siamo proprio in dirittura d’arrivo, anzi, poco dopo la linea di partenza.. ;-) ), comunque il programma di viaggio è definito in ogni particolare, gli hotel (et similia) sono stati prenotati, l’auto su cui viaggiare in loco, pure… Ora dobbiamo decidere l’abbigliamento, eventuali medicinali e altri prodotti da portare con noi… e speriamo che tutto vada per il meglio. Oh sì, sì!!

2 commenti:

Mìgola ha detto...

Urca! Che bei viaggi Cautelosa...non ci racconti come mai proprio la Namibia...sono curiosa, lo so! Un abbraccio e buoni preparativi!

cautelosa ha detto...

Grazie, carissima.
La Namibia era una di quelle idee che avevamo da tempo nel cassetto, insieme ad altre, quali l'Argentina del Nord e il deserto di Atacama in Cile, il Perù e l'Alaska e, perché no, l'Australia e la Nuova Zelanda, più il Canada e altre zone degli immensi Stati Uniti. Il mondo o quasi (l'Europa, come ha solennemente affermato un'ultrasettantenne satina, 'la lascio per quando sarò vecchia' E se la lo dis éla, figurete mi che g'ho sol 63 anni *_^)
Un abbraccio affettuoso anche a te. Ciao!