mercoledì 28 novembre 2012

La signora Egle

La signora Egle ed io ci conosciamo dal lontano 1981, quando, allora incinta del secondo figlio, l'avevo incontrata a casa di Giovanna, dov'ero stata invitata per una di quelle 'micidiali' riunioni casalinghe, comunemente chiamate 'dimostrazioni', in cui si vendono prodotti di vario genere ad amiche e conoscenti.
Egle era appunto la 'dimostratrice': preparata e con fare amichevole, presentò tutta una serie di prodotti per la pulizia della casa, dei quali avevo fino ad allora ignorato l'esistenza e dei quali, ci spiegò, non si poteva proprio fare a meno. E fu talmente abile e persuasiva, che alla fine della serata accettai di invitarla a casa mia, qualche mese più tardi, per una nuova 'dimostrazione', con nuove, possibili clienti.
Così radunai forse quattro 'pellegrine', che non potevano rifiutarsi, mia mamma, mia suocera, l'amica Vittorina, la stessa Giovanna e la riunione avvenne. Quella volta, un anno dopo, un anno dopo ancora e via via, anno dopo anno, Egle divenne una presenza (quasi) costante nella nostra vita familiare.
La signora Stan****, come la chiamavano i miei figli, compariva, il giorno stabilito (dopo lunghi conciliaboli e accurato studio delle rispettive agende), con i suoi borsoni ricolmi di prodotti, stendeva la sua tovaglia verde scuro sul tavolo del soggiorno, sulla quale disponeva ordinatamente flaconi e flaconcini, pagliette e spugnette, spray e creme, oltre ad oggetti vari, fra cui avrei scelto il 'regalo' alla fine della riunione e, quando le 'invitate' erano al completo, la dimostrazione aveva inizio.
E, un appuntamento dopo l'altro, con la presenza costante di Vittorina e di mia suocera (mia madre, dopo qualche anno dette forfait), poi di Annamaria, che meriterebbero una Stanh**** benemerenza, siamo giunti a quello del 2012.
Egle ha telefonato qualche settimana fa e abbiamo concordato per venerdì pomeriggio, dopodomani; io ho chiamato le tre fedelissime, alle quali si è aggiunta la cognata Marina, quindi preparerò un casalingo dolce 'ospitale' da offrire con un caffè o una bibita, riordinerò velocemente il soggiorno... e l'evento potrà svolgersi, come da rituale.
Probabilmente anche stavolta mi lascerò allettare da qualche 'pulitore' speciale o da qualche 'attrezzo' specifico, che rimarrà poi ad invecchiare sugli scaffali del ripostiglio, come successo ad una avveniristica 'freccia' per pulire i vetri, talmente moderna e 'unica' che non l'ho mai usata :-(.
-Ma cossa l'hat comprada a far?- mi ha chiesto un giorno, perplesso, il consorte -se i vedri no te i neti mai...-
-L'ho comprada per ti, amore...- gli ho risposto -perché te sei pù bravo de mi..-
Un 'regalo' poco apprezzato, alla fine.
Chissà quale 'marchingegno' presenterà, stavolta, la Egle!!

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