mercoledì 21 novembre 2012

Clarissa


Quando me la sono vista venire incontro sorridente, in quell’ora del pomeriggio in cui la luce cede il posto alle prime ombre della sera, sono rimasta un attimo perplessa.
Clarissa? Sì, può essere lei, anzi, è lei, un’alunna dell’ultima classe in cui avevo insegnato. Ma che cosa ci fa con quella carrozzina blu da neonato? Un bambino? Un rapidissimo conto, mentre ormai siamo quasi di fronte una all’altra. 18 anni. Solo 18 anni…
Clarissa! Da quanto non ci incontravamo! Sei diventata… mamma?
Sì, è diventata mamma di Stefano, tre mesi appena, che mi mostra con giustificato orgoglio materno, uno scricciolino che dorme ben coperto da caldo piumone e sì, per quest’anno ha lasciato la scuola e sì, vive con i suoi genitori, perché ‘non c’è un papà’, presente almeno e sì, è contenta e ‘come non posso non esserlo, con lui’, conclude, indicandomi il piccolino.
E a quel punto la saluto, con un abbraccio da vecchia madre e, mentre la guardo allontanarsi fiera, con la sua creatura, non posso che augurarle tutto il bene del mondo.
Auguri, Clarissa, giovanissima mamma, probabilmente inconsapevole di quante responsabilità ti dovrai fare carico d’ora in avanti, auguri a te e al tuo bambino, con l’auspicio che il vostro futuro sia sereno e pieno di momenti felici.
E un pensiero speciale ai tuoi genitori, ora giovani nonni, con tutti i loro ‘pensieri’ e che ricorderanno con un pizzico di nostalgia i tempi in cui la più grande preoccupazione erano le ‘dimenticanze’ scolastiche della ragazzina Clarissa…

2 commenti:

Mìgola ha detto...

Forza Clarissa! Che poi tanto son sempre le mamme che si fanno carico di preoccupazioni grandi e piccole...ma se c'è un papà con cui condividerle sono più leggere...

cautelosa ha detto...

Sì, forza Clarissa! E speriamo che un domani possa trovare un 'bravo signore' che voglia bene a lei e al suo piccolino...