Quando me la sono vista venire incontro sorridente, in quell’ora
del pomeriggio in cui la luce cede il posto alle prime ombre della sera, sono
rimasta un attimo perplessa.
Clarissa? Sì, può essere lei, anzi, è lei, un’alunna dell’ultima
classe in cui avevo insegnato. Ma che cosa ci fa con quella carrozzina blu da
neonato? Un bambino? Un rapidissimo conto, mentre ormai siamo quasi di fronte
una all’altra. 18 anni. Solo 18 anni…
Clarissa! Da quanto non ci incontravamo! Sei diventata…
mamma?
Sì, è diventata mamma di Stefano, tre mesi appena, che mi mostra
con giustificato orgoglio materno, uno scricciolino che dorme ben coperto da caldo
piumone e sì, per quest’anno ha lasciato la scuola e sì, vive con i suoi
genitori, perché ‘non c’è un papà’, presente almeno e sì, è contenta e ‘come
non posso non esserlo, con lui’, conclude, indicandomi il piccolino.
E a quel punto la saluto, con un abbraccio da vecchia madre
e, mentre la guardo allontanarsi fiera, con la sua creatura, non posso che
augurarle tutto il bene del mondo.
Auguri, Clarissa, giovanissima mamma, probabilmente
inconsapevole di quante responsabilità ti dovrai fare carico d’ora in avanti,
auguri a te e al tuo bambino, con l’auspicio che il vostro futuro sia sereno e
pieno di momenti felici.
E un pensiero speciale ai tuoi genitori, ora giovani nonni,
con tutti i loro ‘pensieri’ e che ricorderanno con un pizzico di nostalgia i
tempi in cui la più grande preoccupazione erano le ‘dimenticanze’ scolastiche
della ragazzina Clarissa…
2 commenti:
Forza Clarissa! Che poi tanto son sempre le mamme che si fanno carico di preoccupazioni grandi e piccole...ma se c'è un papà con cui condividerle sono più leggere...
Sì, forza Clarissa! E speriamo che un domani possa trovare un 'bravo signore' che voglia bene a lei e al suo piccolino...
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