Domenica 11 novembre.
Finisce anche quest’anno la stagione delle gite, con pranzo
e castagnata, più musica dal vivo, estrazione lotteria, ricchi premi e
cotillon; manca solo la fascia d’oro per la Miss (saggia decisione per non
correre il rischio di scatenare guerre fratricide tra le ‘bellezze’ della
sezione).
E, come da qualche settimana a questa parte, anche questo
giorno festivo si presenta sotto le perfette spoglie del maltempo, con pioggia
torrenziale e nebbia ‘a centimetro zero’, fenomeni che, tuttavia, non
impediscono a diciannove temerari di partire alle 7.30, con abbigliamento da
montagna e ampio ombrello appresso (più vestito ‘da cerimonia’ da indossare una
volta alla meta) alla volta del lago di Tenno, da dove si incammineranno verso
il paese di Fiavè, luogo in cui si terranno i festeggiamenti.
Naturalmente noi, il consorte ed io, non facciamo parte di
questa prima ‘schiera’ e raggiungiamo Fiavè nella tarda mattinata con il
pullman delle 10.30, già con l’abito della festa e la capace tortiera con il
dolce d’ordinanza, come ormai da tradizione (è infatti compito di zelanti
socie/i preparare le torte per la merenda..). Sempre accompagnati
dall’incessante precipitazione, non ci rimane che trascorrere il tempo precedente
il pranzo, impegnati in amichevoli conversazioni accanto alle calde stufe ad
olle del bar annesso al ristorante prescelto, in attesa del ritorno degli
indomiti guerrieri. I quali giungono… in pullman, avendo avuto, il capogita,
l’accortezza di modificare radicalmente il programma: nessuna romantica (?)
camminata sotto la pioggia, ma un bagno di arte e storia trentina, con la
visita a Castel Stenico. Niente pioggia, perciò, ma un’adeguata dose di freddo
e umidità ‘regalata’ dalle vaste sale con ampi finestroni aperti (ne ho ancora
vivido ricordo dall’ultima visita là effettuata).
E adesso la festa può cominciare: l’aperitivo, poi il pranzo,
che, come spesso accade in simili occasioni, tende a prolungarsi, indi l’arrivo
del musicista e l’inizio dei primi balli, con già numerosi soci pronti a
lanciarsi in danze sfrenate… di ogni ‘tipologia’. Molti, comunque, sono anche
quelli che ‘osservano’ o si dedicano a tranquilli conciliaboli a questo o a
quel tavolo, mangiando le caldarroste e accompagnandole con qualche bel sorso
di vino rosso per non rimanere… ingozzati (o, per usare un trentinismo ‘enpaitadi’).
Giunge poi il momento clou della consueta lotteria: sul
fondo della sala da pranzo sono esposti i premi, ovviamente articoli da
montagna, zaini, imbrachi, guanti da roccia, thermos, borracce, bastoncini…,
più, ‘pezzi forti’ di quest’anno, una ventina di volumetti, scritti da un
nostro socio, su diverse (sue) esperienze… pedestri, che garantiranno momenti
di appassionata lettura, oltre alla dedica personale con bacio in aggiunta alle
‘fortunate’ socie che avessero a vincerne una copia. Una ‘gentilezza’ riservata
solo alle signore….
Nel silenzio generale, tre fratellini (i più giovani ) procedono
all’estrazione dei biglietti per la soddisfazione dei vincitori, che possono
scegliere tra gli articoli presenti –un regalo a costo zero (ciascun
partecipante alla castagnata riceve un biglietto omaggio, compresa la piccola
Virginia di neppure dieci mesi) è sempre gradito. E allora viene un po’ da
sorridere di fronte alla delusione ‘pubblica’ di una compagna di escursione che
non ‘trova più’ l’oggetto desiderato…
Poco prima delle 19 i due pullman riprendono la strada verso
la città con il loro ‘carico’ festante e, giunti al consueto parcheggio, è tutto
un salutarsi affettuosamente, in attesa di ritrovarci per la nuova stagione.
E in questo ‘interregno’ che cosa faranno, alla domenica, i
baldi camminatori della Sat? Risposta facilissima: la maggior parte continuerà
a salire per erti sentieri, a scendere ripidi declivi, ancor meglio se con gli
sci (o le ciaspole ai piedi), con l’unica eccezione del giorno di Natale e,
forse forse, della domenica 23 dicembre, se proprio sarà necessario…
E la sottoscritta? Ah, lei si dedicherà a tutt’altro, in una
specie di ‘decantazione’ dalla montagna. L’attendono una passeggiata (tranquilla
tranquilla) con le Girasole, una domenica al seggio delle primarie, un compleanno
da festeggiare e tanto volontariato alla bottega del Mandacarù nelle ‘calde’ giornate
pre-natalizie.
Non avrò tempo di annoiarmi.
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