mercoledì 26 dicembre 2012

Santo Stefano

Siamo sopravissuti. Al pranzo, lungo, appetitoso, ‘speciale’ con la mia famiglia di origine, alla successiva riunione con i parenti del consorte, alle sorprese dello scambio regali, al tempo uggioso, alle risposte ‘augurali’ a sms bene-auguranti, al desiderio impellente di togliere scarpe diventate inspiegabilmente scomode e abiti dalla cintura improvvisamente stretta…
Insomma, anche quest’anno abbiamo superato la prova-Natale e siamo approdati a Santo Stefano ;-) . Una giornata di tutto riposo, dopo la frenesia delle ore precedenti, almeno nelle nostre intenzioni.
Così stamane, dopo una rapida colazione (sì, proprio con una fetta di quel panettone che ieri sera avevo solennemente giurato di non toccare più… ma è così invitante che resistere è davvero ardua impresa), esco di casa accolta da una pioggerella fastidiosa e da una densa foschia che nasconde tutte le montagne circostanti. Niente paura: ombrello-munita mi incammino a passi decisi verso il centro, raggiungo piazza Duomo, percorro le vie del cosiddetto Giro al Sass, risalgo la via Grazioli, mi porto sul lungo Fersina e via di qui, poi giù di là, compio la mia salutare passeggiata. Poco più di un’ora, in una città non ancora ‘attiva’: pochissime persone in giro, quasi tutti con un cane al guinzaglio e scarso traffico, tanto che mi viene alla mente una lontana canzone dell’Equipe 84, Tutta mia la città.
Con questo motivetto canticchiato fra me e me, torno a casa soddisfatta e fiera, giusto in tempo a bere un buon caffè con il consorte che si è appena alzato (dopo la culinar-faticata del 25 e gli ‘anticipi’ del 24, una bella dormita era d’obbligo) e decisa a continuare un più rigoroso regime alimentare.
Ma (e c’è sempre un ma :-( ) non ho fatto i conti con gli impegni ‘sociali’ del pomeriggio: e si può essere scortesi di fronte al panettone che Vittorina ‘apre’ proprio per te e consorte? Almeno una sottile fettina è d’obbligo…
E davanti a quell’elegante piatto di biscottini, così invitanti e di molteplici specie, che Patrizia pone sul tavolino del salotto? Si può resistere? Ahimè no e, assaggia questo e assaggia quello, anche per oggi l’overdose calorica è assicurata.
Per fortuna poi si torna a casa e a quel passato di verdura che ci attende…
E domani, vedremo di essere fermi e saldi nei propositi. Dimenticando i tre panettoni e mezzo, il grande zelten, i due torroni e tutti quei cioccolatini che ci attendono al varco.
Riuscirò a resistere?

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