Era la vigilia di Natale di un anno qualsiasi dell’era
pre-euro. Saranno state le 18.30 di una giornata che era stata limpida e fredda
e che ora aveva lasciato spazio ad un cielo stellato, senza nessuna speranza,
per gli amanti della tradizione, di avere l’indomani un Natale bianco di neve.
Il consorte ed io stavamo tornando verso casa dopo una breve
passeggiata per le vie del centro, affollato dei ritardatari dell’ultima ora
alla ricerca dell’ultimo regalo da mettere sotto l’albero, quando, giunti all’altezza
della chiesa del Santissimo, vedemmo avanzare verso di noi qualcuno che reggeva
tra le braccia un enorme vaso di azalea, che gli nascondeva parte del volto.
-Una pianta a due
gambe che cammina!- ridacchiammo –Chissà
quanto pesa!-
E quando fummo vicini, scoprimmo che il ‘portatore’ era
Flavio, un nostro conoscente che abitava lì a due passi.
-Flavio, t’hai comprà
la pianta pù granda de tutta la fioreria? E per chi èla? Per la Livia?
Eh sì, l’azalea era proprio per la di lui moglie, Livia,
che, ci disse, quell’anno si era messa in mente di volere un regalo. E glielo aveva
ripetuto quasi tutti i giorni che voleva un regalo, una ‘sorpresa’ per di più e
lui, pover’uomo, non aveva alcuna idea per cui alla fine si era risolto di
andare dal fioraio.
-Ho volù la pù
granda.. Sperente che la sia contenta, ades…-
Poi ci salutammo, auguri, buon Natale, a tutti voi, alla
Livia e alle ragazze, grazie, anche ai vostri figli, ciao, ciao e riprendemmo
ciascuno la propria strada.
-Io non sono tanto
sicura che la Livia sia contenta di ricevere un’azalea, per quanto maxi, come
regalo…- dissi al consorte mentre entravamo nell’atrio del nostro condominio.
-Mah, chissà cosa si
aspettava…-confermò lui.
-NON PAR LAR ME NE!!!-
fu l’illuminante risposta –Gliel’avrei
data sulla testa, con vaso e tutto, quell’azalea! Io volevo un regalo ‘personale’,
qualcosa tutto per me, non una pianta! E pensare che, quando uscivamo insieme,
mi fermavo sempre davanti alla vetrina dell’orefice Vecchietti e gli mostravo
tutte le cose belle che sono esposte. Una volta, due volte, tre, quattro,
cinque volte. Uno dovrebbe capire… Aveva solo da entrare e scegliere un monile
o l’altro. E mica pretendevo un brillante! Era una spesa affrontabile senza
fare un mutuo! [Flavio, oggi felicemente pensionato, era un professionista
con un reddito decisamente buono]
Va bene, caro consorte, ma se voi prestaste un po’ di
attenzione anche ai messaggi ‘non verbali’ sarebbe una gran bella cosa!!
2 commenti:
Si, agli uomini basterebbe ascoltarci un pochino di più... e scoprirebbero in un attimo i nostri desideri ;)
Sì, basterebbe davvero poco...
E invece, a volte sembrano affetti da sordità totale, ahimè.
Buona serata!
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