domenica 9 dicembre 2012

Quant'è bella la mia città...

Quest'oggi ero libera da impegni di 'volonteroso volontariato' (avevo già 'dato' ieri mattina, in una tre ore di servizio nella frenetica frequentazione del negozio da parte di turisti e residenti...), quindi ho potuto dedicarmi ad altre 'amene' attività.
E allora, via con la preparazione dei dolcetti da portare alla Girasol-convention di domani pomeriggio, una teglia di muffin all'arancia che poi incarterò, uno per uno, dolci omaggi per le gentil donzelle, quindi, dopo un inutile tentativo di tirar fuori casa il consorte, che preferisce un 'sano' ozio casalingo, prendo la mia decisione: me ne andrò da sola a fare quattro passi. E' una giornata di pieno sole, con cielo azzurro e limpido ed è un vero peccato starsene chiusi in casa. Il pranzo (frugale, in questi giorni senza impegni 'gastronomici' esterni) è pressoché pronto, la casa è pressoché in ordine, i compiti d'inglese sono fatti, quindi non c'è nulla che mi trattenga...
Così, ben bardata contro la 'fresca' temperatura dicembrina (=abbigliamento da montagna, compreso di copricapo di patagonica provenienza), occhiali da sole e l'I-pod dell'amato bene sintonizzato sulla discografia dei Beatles (un po' di revival non fa mai male), mi avvio quando mancano pochi minuti alle 11.
Dove andare? Escluso il centro città, quest'oggi, tra l'altro, occupato dalle bancarelle della tradizionale fiera di Santa Lucia, che come ogni anno si svolge in anticipo e a rischio di incontri e relative soste, mi dirigo verso il ponte dei Cavalleggeri, viale Verona e la periferia sud. Accompagnata da celebri e 'vecchie' melodie, cammino a passo veloce, percorrendo strade poco frequentate e allungando il percorso di rientro fino al palazzetto dello Sport e ai campi di tennis dell'Ata Battisti.
E' un vero piacere camminare godendo del sole della tarda mattinata, che mi sembra quasi tiepido ed è un altrettanto piacere osservare l'ambiente attorno. Le montagne che si stagliano nette nell'azzurro del cielo, il Bondone e la Paganella con le sommità innevate e ancora il Calisio e il Celva ad est, poi la Marzola con i suoi boschi e, bianca di neve scintillante, la Vigolana.
Che bei panorami! In questa vastità non 'stonano' neppure i caseggiati cittadini, non sempre ben armonizzati fra loro e nemmeno le vecchie caserme militari al di là del torrente Fersina, dalle acque 'rombanti'.
Quant'è bella Trento! E come ci si vive bene! Una città a misura d'uomo, dove si può andare tranquillamente a piedi da un capo all'altro e dove basta poco per trovarsi fuori dai rumori e dal traffico. Queste 'riflessioni' nascono spontanee e poi mi viene da sorridere, ricordando come, tanti anni fa, quand'ero molto giovane, la mia città mi sembrasse un luogo soffocante dal quale mi auguravo di andarmene...
Eh sì, sono proprio 'cresciuta'!!!

2 commenti:

Mìgola ha detto...

Trento è bellissima!! Te lo dice una che se ne è andata, senza mai dire, però, che la sua città non fosse un bel posto dove vivere! Ma ogni volta che torno penso..."Quant'è bella la mia città!" Un abbraccio!

cautelosa ha detto...

Quelli erano i davvero i pensieri di un'adolescente che sognava... non sapendo neppure lei che cosa.
E un abbraccio anche a te, carissima.