mercoledì 12 dicembre 2012

Non sono mezzi per vecchi

Non amo molto prendere l’autobus e preferisco andare a piedi tutte le volte che posso; non essendo, poi, Trento una metropoli, l’uso del mezzo pubblico è ‘riservato’ proprio a quando non se ne può fare a meno.
Come questo pomeriggio, allorché abbiamo deciso, il consorte ed io, di raggiungere il grande negozio delle Sorelle R*****, nell’immediata periferia nord e, data la temperatura frizzante e considerato che il tragitto in questione non è l’itinerario adatto per una salutare passeggiata, a meno che non si voglia avere un’overdose di ossido di carbonio, gentile omaggio di centinaia e centinaia di automobili, l’utilizzo del bus diventa una necessita.
Eccoci pertanto a bordo della linea 3, in un’ora ‘decente’ per quanto riguarda l’affollamento: non è la ‘rush hour’ e c’è posto a sufficienza E’ invece, ahimè, la ‘rush hour’ del traffico e le strade in uscita dalla città sono percorse da un’unica colonna, che procede a velocità ridotta con frequenti rallentamenti e brusche frenate. E tu hai il tuo daffare a tenerti stretta agli appositi sostegni, ma ‘barcolli’ ad ogni minimo sobbalzo dell’automezzo e i circa venti minuti del ‘viaggio’ sembrano lunghissimi e non vedi l’ora di arrivare.
Per non parlare del tragitto di ritorno, in alcuni tratti a passo d’uomo e preceduto da un’attesa alla fermata che mi regala un quasi principio di assideramento, durante il quale corro più volte il rischio di abbracciare una signora straniera con fazzolettone in testa o di travolgere la di lei nipotina, fino a che non si libera un provvidenziale sedile su cui mi ritrovo seduta senza rendermene del tutto conto grazie ad un’improvvisa frenata.
E una volta ‘a terra’, osservando l’autobus che riparte verso altre fermate con il suo carico umano, mi vien da concludere, parafrasando il titolo di un celebre film, che questi non sono mezzi per vecchi, meno agili e spesso con minor senso dell’equilibrio.
No, non sono mezzi per ‘vecchi’. E neppure per anziani!

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