Le previsioni meteo, ahimè, erano esatte. Precipitazioni,
promettevano per la giornata di domenica e precipitazioni sono state, una
nevicata lieve e costante in un’atmosfera grigiastra, con quella foschia che
sfuma i contorni e ti regala l’impressione di camminare nel nulla. E l’ambiente,
ancora una volta, è stata l’austriaca Oberbergtal, quest’anno una vera ancora
di salvezza… nevosa per gli appassionati amanti della montagna d’italica stirpe,
compresi i due amici ‘internazionali’, la giovane greca Efi e l’aitante Ozam,
turco di Ankara, a Trento con contratto di ricercatore presso l’Università.
53 partecipanti, che partono scattanti alla conquista della
cima del giorno, la Grubenkopf, lasciando indietro fin da subito le ‘solite
note’, le indomite ‘fratelle’ M, per le quali ‘non esiste l’impossibile’
(neppure fossero state arruolate nell’arma!) ed un trio di placide signore, di
cui una è la sottoscritta.
-Neanche oggi siamo arrivate sulla cima- affermerà alla fine
della giornata con un pizzico di delusione nella voce, Carla B.
-Ma dove volevi andare, che non ci si vedeva da qui a lì…-
la consolerà Silvana, che si era riproposta di camminare fino a mezzogiorno in
punto, prima di tornare sui suoi passi. Ed io non potrò che darle ragione:
abbiamo fatto anche noi la nostra parte e se la cima è rimasta inviolata ai
nostri passi….. pazienza. La conquisteremo in qualche altra occasione…
Le fatiche del giorno si concludono nelle prime ore del
pomeriggio, una volta ritornate al parcheggio del pullman, nell’affollato (e
unico) locale, gestito da una brusca e poco cordiale austriaca Frau, che serve
i numerosi clienti con fare sbrigativo ed espressione quasi infastidita e solo
al momento di pagare sul suo volto appare una specie di smorfia che può
sembrare un accenno di sorriso (e te credo, con tutti quegli euri che si è messa
oggi in saccoccia…)
E poi è di nuovo lunedì, una giornata intensa che si è aperta
con una sessione ‘stiratoria’ e conclusa con una cena ‘casalinga’ in compagnia
dei patagonici amici chiusa da un’abbuffata di tipici dolci carnevaleschi -una
vera overdose di crostoli- al termine della quale mi sono sentita come il classico
coccodrillo con il tardivo pentimento.
I buoni propositi a domani, primo giorno di quaresima,
mercoledì delle ceneri, con digiuno e astinenza… dai dolci. Vedremo quanto
dura!!
2 commenti:
Urge ricetta dei crostoli (cròstoli o crostòli?). Magari con foto, grazie! Anche noi saremmo in astinenza, ma una ricetta non ha mai fatto male a nessuno ;)
Ciao
@Madda: cròstoli, nome trentino delle frappe o chiacchiere o altra denominazione che in questo momento non ricordo...
Chiedo la ricetta al gentil consorte, ché è lui l'operatore culinario di casa (io, sono quella che degusta!! *__^) e la posto.
Ciao!
P.S. Ti leggo sempre ma spesso fatico a lasciare un commento...
Blogspot sa essere dispettoso (e non ti parlo di Wordpress!!)
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