martedì 31 gennaio 2012

Ritorno a casa

E passa un giorno, passa l’altro, finisce anche la settimana pusterese. Così, sabato 28, dopo l’ultima colazione con l’ultima omelette all’istante cucinata dal cuoco delle colazioni (‘Gliela preparo subito l’omelette, signora?- mi ha salutata al mio ingresso in sala da pranzo. ‘Certamente, grazie’- ho risposto e come dire di no ad un brizzolato chef altoatesino così gentile nel suo italiano dalla teutonica inflessione?), salutata la camerierina di sala, sempre attenta e precisa, pronta a soddisfare le esigenze di ciascuno, ‘raccolti’ e sistemati nel bagagliaio i numerosi ‘colli’ (docici o tredici? fors’anche quattordici…. un mezzo trasloco) di varia dimensione, peso, specie, una stretta di mano al proprietario con l’auspicio di rivederci l’anno prossimo (e quest’estate? Magari!!), un abbraccio a Margherita & family, un affettuoso saluto a Serenella e marito, ritrovati quassù anche quest’anno, possiamo partire.
Una prima, rapida sosta (tappa obbligata) al vicinissimo panificio, per l’acquisto di quegli ottimi pani di cui l’Alto Adige va giustamente fiero, e di due splendide trecce dolci appena appena sfornate, che profumeranno deliziosamente l’abitacolo per km e km, poi a S.Candido, un salto al fornitissimo Schäfer (elegante ‘emporio’ con annesso supermercato dove c’è davvero l’imbarazzo della scelta in fatto di prodotti tipici; l’altro, nuovissimo, punto vendita della Senfter era già stato visitato ieri), quindi un caffè al Länz, un paio di km prima di imboccare l’Autobrennero a Bressanone ed è davvero tutto.
Viaggiamo verso casa senza problemi, accompagnati dalle intramontabili sinfonie di Beethoven, sotto un cielo grigio che sembra promettere quella neve tanto attesa e che tanto si fa desiderare e nel primo pomeriggio siamo già a casa.
Nuovo trasbordo di valigie, sacche, zaini, sporte, sci, ciaspole, sacchetti dall’auto all’ingresso del condominio e di qui all’ascensore e infine in casa nostra, dove occuperanno (si spera per poco) corridoio e zona soggiorno…
E ritorniamo alle abitudini consuete, a cibi più semplici e a serali passati di verdura, a ‘stiraggi’ d’ordinanza (e a tutt’oggi la mole, accatastata e ‘traboccante’, è paragonabile ad un alpino quattromila), alla palestra e ai tonici esercizi, all’inglese trascurato e al Mandacarù e, last but not least, ai ‘crolli’ serali sul divano, davanti al Ballarò di turno e ai problemi trattati. Sarà la gioventù?

3 commenti:

emily ha detto...

da noi le trecce nn sarebbero arrivate a casa....manchiamo completamente di autocontrollo ehehehe bentornata!

la povna ha detto...

No. E' Ballarò. Ripete la stessa puntata da 4 anni. Ed è di una noia mortale!

Bentornata! (E che acquolina, le tue descrizioni!)

cautelosa ha detto...

@Emily: le trecce si sono salvate solo perché avevamo da poco finito l'abbondante colazione. Altrimenti...
Ciao!

@Povna: dici? Questo mi consola un po', eheheh. Comunque ero crollata ancor prima dell'intervento di Crozza...
Ciao!