Sabato 15 marzo
La sveglia sul comodino del consorte suona alle 6 in punto: è ora di
alzarsi, dato che egli intende partecipare ad un raduno sci-alpinistico a cima Serodoli,
nel gruppo Adamello-Presanella, a pochi chilometri da Madonna di Campiglio,
organizzato per protestare contro l’ipotesi di costruire impianti sciistici in
questa zona finora ‘salva’ dal turismo ‘strutturato’, un’uscita ‘aperitivo’,
che prelude all’escursione, ampia ed esauriente, della domenica.
E, per quanto egli faccia piano, va da sé che si sveglia anche la sua ‘metà’,
tanto più che costei gode di un sonno leggero e spesso ‘frammentato’. Così
accade che, mentre uno esce di casa quando stanno per scoccare le 7, pronto ad
affrontare impavido la montagna, l’altra si accinge ad affrontare, con
altrettanto animo intrepido, la casalinga montagna dei panni da stirare. Un
asciugamano, due federe, tre strofinacci e poi, una camicia, due, tre… un ‘pezzo’
via l’altro, sudando, meglio, stirando ben sette-camicie-sette, più due paia di
pantaloni e qualche maglietta e di nuovo asciugamani, lenzuola, indumenti vari,
fino a che l’Everest che minacciava di franare ogni volta che gli si passava
accanto, non si riduce ad una…. pianura.
Bene, questa è fatta, mi sono detta, passando subito dopo ad avviare
una nuova lavatrice, tanto per non perdere le buone abitudini.
Poco dopo le 10 sono pronta per uscire: no, oggi niente spesa ‘grossa’,
dal fruttivendolo ci siamo riforniti ieri, nel frigo ci sono ancora ‘residui’
di eccessivi acquisti dei giorni scorsi –domani, poi, ci saremo solo a cena-
quindi c’è bisogno di poco. Per il mio solitario pranzo di oggi, poi, c’è qualche
avanzo da finire, perciò posso prendermela comoda, un salto alla
Circoscrizione, ché oggi è il sabato dello scambio-libri e due passi verso il
centro. Con un caffè in aggiunta, in compagnia di Nora, la germanica inquilina
del terzo piano, insegnante di tedesco nel vicino liceo linguistico, che
incontro nell’androne del condominio.
Sta andando a fare una passeggiata, mi dice. Hai qualche meta? Le domando.
No, vuole solo sgranchirsi un po’ le gambe. Benissimo, le sgranchiremo in
compagnia, concludendo appunto con un buon espresso… all’italiana.
Tornata poi a casa e consumato il frugale pasto, ho davanti a me un
lungo pomeriggio a disposizione. Che fare? Prima, la lettura dei quotidiani, il
‘nazionale’ su carta e il locale via Internet, quindi, bando alla pigrizia,
indosso comodi indumenti sportivi e, scarpe da ginnastica ai piedi, mi avvio
per una passeggiata solitaria sulla ‘collina’ di Trento. E’ una giornata un po’
strana, sotto il profilo meteo: temperatura primaverile, ma cielo velato con un
solicello che pare ‘malato’, così differente da quei cieli azzurrissimi e da
quel sole splendente dei giorni scorsi. Pazienza, mi dico, non correrò il
rischio di ‘cuocermi’. Così risalgo tutto il viale lungo il torrente Fersina, mi
inerpico lungo la salita Manci e, nel giro di poco più di mezz’ora, sono a Povo.
Passo accanto alla chiesa e, dopo un ultimo, piccolo ‘strappetto’, comincio a
percorrere la pianeggiante strada che collega il sobborgo con quello vicino di
Villazzano, di solito assai frequentata da ‘camminatori’ di ogni età, compresi
anziani e bebè in carrozzina. Quest’oggi, invece, è quasi deserta. Un unico
incontro con due signore e nessun altro. Saranno tutti in casa già intenti alle
pulizie di Pasqua?- mi domando. Mah, veramente strana questa umana assenza.
Dopo Villazzano è tutta discesa, verso la città. Qualche tratto più ripido che
compio a rapidi passi ed eccomi nei pressi della casa di mia sorella. Ci sarà?
Proviamo a farle uno squillo…
Sì, è in casa e ‘vieni- mi dice- ti faccio un caffè…’
Detto e fatto, eccomi nella sua accogliente cucina di fronte ad una
corroborante bevanda e poi sul divano del soggiorno per una, due, tre, tante
chiacchiere, fino a che non riprendo la via di casa. Neppure dieci minuti e
sono alla dimora coniugale, dove l’atletico sciatore ha già fatto ritorno e ha
steso le ‘pelli di foca’ degli sci per farle asciugare. Eh sì, domattina
saranno usate di nuovo!
E anche domattina la sveglia suonerà prestissimo. Le mete verso le quali
saremo diretti richiedono circa due ore di pullman e le escursioni sono
piuttosto lunghe. ‘Le’ escursioni, perché la Sat ne ha organizzate due, una
specifica per gli sciatori e l’altra per gli appassionati della ciaspola e,
ovviamente, le ‘nostre’ strade si divideranno: il consorte di qua e la
sottoscritta di là, come già avvenuto, del resto, la scorsa settimana. Il bello
sarà al momento della partenza, quando ci troveremo, oltre novanta iscritti, a dover
salire sul pullman ‘giusto’…
-Te vedrai che confusion!- ha già previsto l’ottimista Ezio. –Quanti saranno
quelli che si sbagliano e i meterà la roba sul pullman sbaglià??-
Eheheh, ci toccherà fare attenti ‘controlli incrociati’!!!
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