E poi la vita continua, nonostante la delusione e lo scoramento
post-elettorale.
Martedì mattina la condivisione con gli ex colleghi, nel ‘nostro’ angolo
del solito bar, in un crescendo di commenti, ipotesi, proposte, quasi noi fossimo
responsabili di partito e poi altri discorsi, più o meno simili, con altri
amici, tutti variamente delusi e/o arrabbiati, ognuno con il proprio ‘cahier de
doleance’ e le proprie proposte per il futuro in cui spesso è ricorso, a mo’ di
talismano, il nome (sempre quello) di Matteo Renzi.
Ah, se ci fosse stato Renzi, perché non hanno candidato Renzi, adesso
tocca a Renzi, Renzi di qui, Renzi di là, Renzi… il factotum della cittàààà,
pardon, della politica…
Mah.
Quasi contemporaneamente, dalla girasoliana amica, folgorata sulla via
di Grillo e solerte attivista per tutta la campagna elettorale, ho ricevuto una
mail esaltante il successo del M5S, con un nuovo invito a lasciare la (mia)
vecchia strada per partecipare in prima persona alla gloriosa rivoluzione in
grado di rivoltare l’Italia come un calzino.
-Spero che i neo eletti siano migliori del grande leader, così
aggressivo e così insultante…-ho cominciato a rispondere, per poi cancellare,
ri-scrivere e ri-cancellare, prima di chiudere definitivamente con un nulla di
fatto. Che pensi quello che vuole, mi sono detta spegnendo il pc, glielo lascio
tutto, il messia dai riccioloni grigiastri e dalla voce stentorea…
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