Che Dio ce la mandi buona! Con queste parole, il direttore del più
diffuso quotidiano tridentino ha titolato e ‘aperto’ l’articolo di fondo l’altro
ieri, giorno 1 della nuova era Matteo R. Ma come, mi sono chiesta, il
direttore, un ‘renziano’ della prim’ora, super-critico all’epoca delle primarie
perse dal ‘de cuius’, nei confronti di coloro che, a suo dire, avevano tramato
per sconfiggerlo, manifesta stupore, disappunto e sconcerto davanti alle
recenti decisioni dell’astro nascente della politica italiana?
E noi, che assistiamo, testimoni perplessi, meravigliati e chi fiducioso,
chi preoccupato, non possiamo che ripetere la stessa ‘invocazione’. Che Dio ce
la mandi buona!! Ne abbiamo davvero bisogno!
Ma la vita, intanto, continua, indifferente e ‘implacabile’ nel suo
continuo fluire, in una mescolanza di eventi futili e di momenti seri. Ed è il
giorno di San Valentino, con il suo contorno commerciale di cuori e cuoricini
di cioccolata, di rose rosse vendute ad ogni angolo da intraprendenti ambulanti
pakistani e sono i fatti tristi che ogni giorno balzano alla cronaca, le
esequie dell’anziano monsignore, la cui commemorazione ha riempito pagine e
pagine dei quotidiani locali e quelle, assai più dolorose, del giovane
ventiduenne, ragazzo ‘comune’ dal destino assai ingiusto. E, ancora, è l’uscita
di due giorni in terra austriaca dei valenti sci-alpinisti della Sat e, nel
contempo, l’annullamento della più ‘casalinga’ escursione notturna, con
ciaspole e frontalino, sulle vicine nevi del monte Bondone in una sera di luna
piena, a causa di un previsto maltempo e di un esiguo numero di iscritti. E poi
è la pioggia che ci si è talmente affezionata da venirci a trovare ogni ‘due
per tre’(e gli effetti di un’umidità quasi permanente si fanno sentire sulle
non più giovani articolazioni) ed è la quotidianità, a volte monotona, altre volte
più esaltante, che ci circonda.
Ed è, infine, l’attesa di vedere come andrà a finire in questa nostra
tormentata Italia. E tu, Matteo, attento: se la tua voglia di fare e il tuo
attivismo dovessero portarci ad un fallimento che riapra le porte a
colui-che-sono-stufa-di-nominare, vale a dire il politico di plastica, dovrai
fare metaforici conti con tutti quei ‘militanti’ di sinistra che ti stanno
osservando (e non sono tutti d’animo ‘gentile’!!). Uomo avvisato…
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