lunedì 17 febbraio 2014

Che Dio ce la mandi buona!

Che Dio ce la mandi buona! Con queste parole, il direttore del più diffuso quotidiano tridentino ha titolato e ‘aperto’ l’articolo di fondo l’altro ieri, giorno 1 della nuova era Matteo R. Ma come, mi sono chiesta, il direttore, un ‘renziano’ della prim’ora, super-critico all’epoca delle primarie perse dal ‘de cuius’, nei confronti di coloro che, a suo dire, avevano tramato per sconfiggerlo, manifesta stupore, disappunto e sconcerto davanti alle recenti decisioni dell’astro nascente della politica italiana?
E noi, che assistiamo, testimoni perplessi, meravigliati e chi fiducioso, chi preoccupato, non possiamo che ripetere la stessa ‘invocazione’. Che Dio ce la mandi buona!! Ne abbiamo davvero bisogno!
Ma la vita, intanto, continua, indifferente e ‘implacabile’ nel suo continuo fluire, in una mescolanza di eventi futili e di momenti seri. Ed è il giorno di San Valentino, con il suo contorno commerciale di cuori e cuoricini di cioccolata, di rose rosse vendute ad ogni angolo da intraprendenti ambulanti pakistani e sono i fatti tristi che ogni giorno balzano alla cronaca, le esequie dell’anziano monsignore, la cui commemorazione ha riempito pagine e pagine dei quotidiani locali e quelle, assai più dolorose, del giovane ventiduenne, ragazzo ‘comune’ dal destino assai ingiusto. E, ancora, è l’uscita di due giorni in terra austriaca dei valenti sci-alpinisti della Sat e, nel contempo, l’annullamento della più ‘casalinga’ escursione notturna, con ciaspole e frontalino, sulle vicine nevi del monte Bondone in una sera di luna piena, a causa di un previsto maltempo e di un esiguo numero di iscritti. E poi è la pioggia che ci si è talmente affezionata da venirci a trovare ogni ‘due per tre’(e gli effetti di un’umidità quasi permanente si fanno sentire sulle non più giovani articolazioni) ed è la quotidianità, a volte monotona, altre volte più esaltante, che ci circonda.
Ed è, infine, l’attesa di vedere come andrà a finire in questa nostra tormentata Italia. E tu, Matteo, attento: se la tua voglia di fare e il tuo attivismo dovessero portarci ad un fallimento che riapra le porte a colui-che-sono-stufa-di-nominare, vale a dire il politico di plastica, dovrai fare metaforici conti con tutti quei ‘militanti’ di sinistra che ti stanno osservando (e non sono tutti d’animo ‘gentile’!!). Uomo avvisato…

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