sabato 16 novembre 2013

Missione 'torghele'

Anche quest’anno siamo riusciti a portare a termine la ‘missione torghele‘ (o törggelen per dirla alla tedesca), vale a dire il tradizionale e autunnale appuntamento gastronomico in un tipico locale sull’altopiano del Renon, il Patscheider Hof.
Certo, non è stato facile far combaciare gli impegni di ciascuno dei partecipanti con le serate disponibili del ristorante e la ‘povera’ Silvana, che ormai da anni organizza la serata, ha avuto il suo daffare nel telefonare all’uno e all’altro, confrontare date, proporne di alternative, disdire e riconfermare, fino alla prenotazione ufficiale per il 14 novembre, giovedì.
Così, in una serata tipicamente novembrina, sotto una pioggia battente, partiamo da Trento poco dopo le 19, affrontando tutto il traffico pesante dell’Autobrennero, fino al casello di Bolzano Nord, prendendo poi la ripida strada, tutta un tornante, che conduce sull’altopiano. E, man mano saliamo, siamo sempre più avvolti in una coltre nebbiosa che sfuma i contorni e costringe Paolo F, il nostro ‘driver’, ad un’attenzione costante e ai paracarri che delimitano la strada e all’insegna segnaletica che indica il bivio per il Patscheider, da cui si diparte una stradicciola che conduce al locale, arroccato sul fianco della montagna, con la piana di Bolzano ai suoi piedi.
Quando arriviamo, l’ampio parcheggio è affollato di automobili, fra cui quelle degli amici che ci hanno già preceduto. Siamo infatti in undici a prendere posto attorno ad uno dei grandi tavoli nella caratteristica stube in legno, dalle cui finestre si dovrebbe godere di un notevole panorama (noi siamo sempre stati quassù in ore serali, per cui possiamo solo ipotizzare..); la grande stanza è al completo e risuona delle voci dei altri commensali, due gruppi, ben suddivisi tra italiani e ‘tedeschi’.
Ed ora il gradito e, sotto un certo aspetto, impegnativo compito di scegliere che cosa ordinare dall’ampio menu che offre una buona scelta di piatti della cucina tradizionale altoatesina, cucinati con cura e competenza. Anche stavolta rimaniamo pienamente soddisfatti di quanto prescelto, nel mio caso una vellutata di castagne e delle costine di maiale con patate e cavoli cappucci, con un dolce finale più delle castagne arrosto, accompagnate da un bicchiere di mosto.
Restiamo a lungo seduti attorno al desco, occupati in ampi e amichevoli conversari e sono già le 23, quando riprendiamo la via di casa.
Sta ancora piovendo, seppure con minore intensità e cominciamo a scendere verso Bolzano e l’autostrada, ammirando le luci della città che risplendono nella notte, ora nitida e ‘ripulita’ della bassa foschia che ci aveva ‘accompagnato’ nel viaggio di andata, quindi, percorsa un Autobrennero, a quest’ora pressoché priva di traffico, ce ne torniamo alle rispettive dimore, sazi e soddisfatti.
E se andassimo al Patscheider, una volta o l’altra, nella bella stagione, per una merenda sull’ampia e soleggiata terrazza con vista sul Catinaccio e sul fondovalle? Non sarebbe una brutta idea!!

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