Bene, anche quest’anno è giunta a compimento l’Operazione Biscotto, la
grande ‘campagna pre-natalizia’ che mi ha tenuta impegnata nella veste di
(pseudo) pasticciera per produrre ‘regali-fai-da-te’ da distribuire ad amici e
parenti. Nei quattro giorni di intensa attività, la cucina di casa ha visto
l’utilizzo di qualche chilo di farina, quasi altrettanti di zucchero, una certa
quantità di burro, una trentina di uova e poi lievito, uvetta, mandorle, gocce
di cioccolato, farina di cocco, cioccolata, marmellata in un tourbillon di
pesa, impasta, stendi, ritaglia, inforna, sforna, decora, inscatola e poi
pulisci, lava, asciuga, riponi, fino a che, utilizzate tutte le scatole di
latta della mia ‘dotazione’, acquisite anno dopo anno, non ho detto BASTA!
Sono quindi passata alla fase ‘insacchettamento’ in sacchetti di
cellophane trasparente, con una giusta distribuzione delle varietà prodotte,
alcuni biscotti al cocco, poi le ‘pastine all’uvetta’ e a seguire, le ‘tegole
alle mandorle’, i kipfel alla vaniglia, un paio al cioccolato e, a concludere,
i frollini all’arancia e altri farciti con la marmellata di lampone. Unici
esclusi i simil cantuccini che, ahimè, rimasti quell’attimo in più nel forno,
sono risultati un po’ ‘duretti’, finendo così per diventare la colazione di
casa, giusto per non buttarli via…
Ed è stato a questo punto che è entrata in campo tutta la mia
creatività (?) nel confezionare, uno dopo l’altro, i 25 sacchetti 25, più gli
otto ‘alberelli biscottosi’ per i colleghi del virtuoso ritrovo del martedì.
Dal mio ampio bagaglio di nastri, nastrini, corde e spaghi, boccine rosse,
boccine argenteeo dorate, gingilli vari, ho scelto quelli più natalizi, un
tripudio di rosso, argento e oro, più qualche bianco che, essendo un non
colore, si abbina dappertutto e ho legato, annodato, infiocchettato, con tanto
di decoro annesso, con pazienza (tanta) e perizia (abbastanza).
-Grazie al cielo non soffro di artrosi/artrite/dolori reumatoidi alle
mani- ho pensato, mentre infilzavo con filo dorato qualche boccina dispettosa
che aveva perso l’originario spaghino e ‘creavo’ piccoli fiocchi con sottili
nastrini rossi -altrimenti sarebbe arduo portare a compimento il ‘lavoro’…-
Ma, infine, il risultato finale mi ha soddisfatta e vedere tutti quei sacchetti
ben confezionati, uno vicino all’altro, ‘imponente’ prova di tanto lavoro, mi
ha ripagato della pazienza e del dover ripulire tavolo e pavimento di tutti i
ritagli di vario materiale che si erano via via accumulati e che sembravano
moltiplicarsi…
Così, adesso c’è solo da superare la prova… assaggio. Ai destinatari
l’ardua sentenza…
E per concludere con i preparativi pre-natalizi, da domani comincerà
la fase due, vale a dire la preparazione, cottura, ecc. ecc. dei plum-cakes
all’arancia, altra tipica ‘specialità’ di casa, che ha il suo gruppo di
estimatori. Ne ho in programma un dieci-docici da cucinare, ma questa seconda
‘missione’ sarà senz’altro meno faticosa. Parola di ‘pasticciera’ ;-)
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