sabato 15 marzo 2014

Sabato 15 marzo

Sabato 15 marzo
La sveglia sul comodino del consorte suona alle 6 in punto: è ora di alzarsi, dato che egli intende partecipare ad un raduno sci-alpinistico a cima Serodoli, nel gruppo Adamello-Presanella, a pochi chilometri da Madonna di Campiglio, organizzato per protestare contro l’ipotesi di costruire impianti sciistici in questa zona finora ‘salva’ dal turismo ‘strutturato’, un’uscita ‘aperitivo’, che prelude all’escursione, ampia ed esauriente, della domenica.
E, per quanto egli faccia piano, va da sé che si sveglia anche la sua ‘metà’, tanto più che costei gode di un sonno leggero e spesso ‘frammentato’. Così accade che, mentre uno esce di casa quando stanno per scoccare le 7, pronto ad affrontare impavido la montagna, l’altra si accinge ad affrontare, con altrettanto animo intrepido, la casalinga montagna dei panni da stirare. Un asciugamano, due federe, tre strofinacci e poi, una camicia, due, tre… un ‘pezzo’ via l’altro, sudando, meglio, stirando ben sette-camicie-sette, più due paia di pantaloni e qualche maglietta e di nuovo asciugamani, lenzuola, indumenti vari, fino a che l’Everest che minacciava di franare ogni volta che gli si passava accanto, non si riduce ad una…. pianura.
Bene, questa è fatta, mi sono detta, passando subito dopo ad avviare una nuova lavatrice, tanto per non perdere le buone abitudini.
Poco dopo le 10 sono pronta per uscire: no, oggi niente spesa ‘grossa’, dal fruttivendolo ci siamo riforniti ieri, nel frigo ci sono ancora ‘residui’ di eccessivi acquisti dei giorni scorsi –domani, poi, ci saremo solo a cena- quindi c’è bisogno di poco. Per il mio solitario pranzo di oggi, poi, c’è qualche avanzo da finire, perciò posso prendermela comoda, un salto alla Circoscrizione, ché oggi è il sabato dello scambio-libri e due passi verso il centro. Con un caffè in aggiunta, in compagnia di Nora, la germanica inquilina del terzo piano, insegnante di tedesco nel vicino liceo linguistico, che incontro nell’androne del condominio.
Sta andando a fare una passeggiata, mi dice. Hai qualche meta? Le domando. No, vuole solo sgranchirsi un po’ le gambe. Benissimo, le sgranchiremo in compagnia, concludendo appunto con un buon espresso… all’italiana.
Tornata poi a casa e consumato il frugale pasto, ho davanti a me un lungo pomeriggio a disposizione. Che fare? Prima, la lettura dei quotidiani, il ‘nazionale’ su carta e il locale via Internet, quindi, bando alla pigrizia, indosso comodi indumenti sportivi e, scarpe da ginnastica ai piedi, mi avvio per una passeggiata solitaria sulla ‘collina’ di Trento. E’ una giornata un po’ strana, sotto il profilo meteo: temperatura primaverile, ma cielo velato con un solicello che pare ‘malato’, così differente da quei cieli azzurrissimi e da quel sole splendente dei giorni scorsi. Pazienza, mi dico, non correrò il rischio di ‘cuocermi’. Così risalgo tutto il viale lungo il torrente Fersina, mi inerpico lungo la salita Manci e, nel giro di poco più di mezz’ora, sono a Povo. Passo accanto alla chiesa e, dopo un ultimo, piccolo ‘strappetto’, comincio a percorrere la pianeggiante strada che collega il sobborgo con quello vicino di Villazzano, di solito assai frequentata da ‘camminatori’ di ogni età, compresi anziani e bebè in carrozzina. Quest’oggi, invece, è quasi deserta. Un unico incontro con due signore e nessun altro. Saranno tutti in casa già intenti alle pulizie di Pasqua?- mi domando. Mah, veramente strana questa umana assenza. Dopo Villazzano è tutta discesa, verso la città. Qualche tratto più ripido che compio a rapidi passi ed eccomi nei pressi della casa di mia sorella. Ci sarà? Proviamo a farle uno squillo…
Sì, è in casa e ‘vieni- mi dice- ti faccio un caffè…’
Detto e fatto, eccomi nella sua accogliente cucina di fronte ad una corroborante bevanda e poi sul divano del soggiorno per una, due, tre, tante chiacchiere, fino a che non riprendo la via di casa. Neppure dieci minuti e sono alla dimora coniugale, dove l’atletico sciatore ha già fatto ritorno e ha steso le ‘pelli di foca’ degli sci per farle asciugare. Eh sì, domattina saranno usate di nuovo!
 
E anche domattina la sveglia suonerà prestissimo. Le mete verso le quali saremo diretti richiedono circa due ore di pullman e le escursioni sono piuttosto lunghe. ‘Le’ escursioni, perché la Sat ne ha organizzate due, una specifica per gli sciatori e l’altra per gli appassionati della ciaspola e, ovviamente, le ‘nostre’ strade si divideranno: il consorte di qua e la sottoscritta di là, come già avvenuto, del resto, la scorsa settimana. Il bello sarà al momento della partenza, quando ci troveremo, oltre novanta iscritti, a dover salire sul pullman ‘giusto’…  
-Te vedrai che confusion!- ha già previsto l’ottimista Ezio. –Quanti saranno quelli che si sbagliano e i meterà la roba sul pullman sbaglià??-
Eheheh, ci toccherà fare attenti ‘controlli incrociati’!!!

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